occupò
anche della raccolta dei fondi.
La costruzione del monumento iniziò intorno agli anni
1955-56 e il materiale prescelto fu il carparo di Pulsano,
prelevato direttamente dalla cava con carri e cavalli perché
all’epoca i camion avevano un costo elevato. La prima
ad essere edificata fu la cripta della volta a croce di Malta
sottostante il monumento, in cui si sarebbero dovute svolgere
le cerimonie religiose.
In seguito si passò al “pezzo forte”, l’arco,
ma il Bagorda, in comune accordo con il figlio Umberto, decise
di sua iniziativa di modificare il progetto iniziale dell’arco,
a suo dire troppo basso, anonimo e poco pronunciato, per renderlo
più alto e tondeggiante. In linea dunque con l’audace
fierezza dei soldati che quel monumento dovevano essere gli
ispiratori e i protagonisti. L’esperimento, nonostante
le iniziali perplessità dei suoi stessi realizzatori,
riuscì perfettamente.
Tuttavia venne ben presto a crearsi un inconveniente. Le nuove
dimensioni dell’arco rischiavano di mettere in ombra
le statue in bronzo destinate ad essere poste sotto di esso
e sempre dei Bagorda fu in conclusione, l’idea di posizionarle
su un basamento sopraelevato che desse loro la giusta centralità
nel complesso progettato. La realizzazione dell’opera
richiese alcuni anni di lavoro perché ogni cosa era
lavorata a mano, senza l’ausilio di speciali apparecchiature
, e perciò il monumento fu inaugurato solo nel 1966.